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diplomatici

Diplomatici

Si tratta di un dolce della tradizione, composto da strati di pasta sfoglia e pan di spagna alternati a una farcitura golosa. Pare che questa delizia sia stata creata nel 1400 da un cuoco al servizio del Duca di Parma come dono per Francesco Sforza, il Duca di Milano. Ma in Campania, a Napoli, sono in tanti a sostenere che la diplomatica sia un’invenzione di queste terre e che il suo nome sia quello di Zuppetta napoletana. Al di là della sua genesi, ciò che rende unica siffatta delizia è la sua crema, detta anch’essa Diplomatica, composta dall’unione in proporzioni diverse di crema pasticcera e crema chantilly.

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Cannoli

Cannoli

Si tratta di un dolce della tradizione, composto da strati di pasta sfoglia e pan di spagna alternati a una farcitura golosa. Pare che questa delizia sia stata creata nel 1400 da un cuoco al servizio del Duca di Parma come dono per Francesco Sforza, il Duca di Milano. Ma in Campania, a Napoli, sono in tanti a sostenere che la diplomatica sia un’invenzione di queste terre e che il suo nome sia quello di Zuppetta napoletana. Al di là della sua genesi, ciò che rende unica siffatta delizia è la sua crema, detta anch’essa Diplomatica, composta dall’unione in proporzioni diverse di crema pasticcera e crema chantilly.

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Cannoli Siciliani

Cannoli Siciliani

Il riferimento del nome è legato alle canne di fiume cui veniva arrotolata fino a pochi decenni fa la cialda durante la sua preparazione; quel che è certo è che il dolce fu inventato secondo una ipotesi in tempi remoti per festeggiare il carnevale. La prima descrizione risale al duca Alberto Denti di Pirajno che nel suo libro "Siciliani a tavola" scrive: "Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus". Secondo Pirajno la definizione è attribuibile a Cicerone (questore di Lilybeo, l'odierna Marsala, fra il 76 e il 75 a.C.). Nel Dizionario di Michele del Bono: Dizionario Siciliano-Italiano-Latino, Palermo 1751 si legge testualmente: «Cannola: capelli arricciati. ricci. cincinni [per pasta dilicatissima lavorata a foggia di cannello, pieni di bianco mangiare.

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Sfogliatelle

Sfogliatelle

La sfogliatella nasce nel XVIII secolo nel conservatorio di Santa Rosa da Lima, in provincia di Salerno. Questa nasce quasi per caso: era avanzata nella cucina del convento un po' di pasta di semola, invece di buttarla, aggiunse frutta secca, zucchero e limoncello, ottenendo un ripieno. Utilizzò allora un cappuccio di pasta sfoglia per ricoprire il ripieno e mise tutto nel forno ben caldo. Il dolce riscosse molto successo tra gli abitanti delle zone vicine al convento, prese il nome di Santarosa in onore della santa a cui era dedicato il convento. Nel 1818, il pasticcere napoletano Pasquale Pintauro, entrò in possesso della ricetta segreta della Santarosa, portando il dolce a Napoli, modificando (leggermente) la ricetta, introducendo la variante riccia-sfoglia inventando la sfogliatella classica.

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Babà

Babà

Il babà è la derivazione d'un dolce a lievitazione naturale originario della Polonia (babka ponczowa); utilizzato dai cuochi francesi assunse il nome di baba, vide trasformato il proprio nome in "babbà" dai pasticceri napoletani.L'invenzione del babà si fa risalire al re polacco Stanislao Leszczyński[2], suocero di Luigi XV di Francia; Leszczyński era uso dilettarsi nell'invenzione culinaria ma, essendo privo di denti, era impossibilitato a mangiare dolci quali il gugelhupf, originario dell'Alsazia, che egli trovava troppo asciutto; decise allora di ammorbidirlo nel Tokaj e nello sciroppo.

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Macarons

Macarons

È considerato da diversi autori transalpini come un prodotto francese, anche se le sue origini sono molto dibattute e più italiane che francesi. Larousse Gastronomique cita i macaron come dolci creati nel 1791 in un convento vicino Cormery. Fonti più antiche fanno risalire il dolce alla Venezia del XVI secolo e sarebbe giunto in Francia grazie a Caterina de' Medici, la quale per un importante evento commissionò a un pasticcere italiano il dolce che portò con sé nel 1533, cioè quando sposò il Duca di Orleans Enrico II di Francia. Nel 1830, i macaron venivano serviti due a due con l'aggiunta di marmellate, liquori e spezie.